Nel 1955 Branzi intraprese un lungo viaggio in motocicletta, attraverso l’Abruzzo e il Molise, la Puglia e la Lucania, la Calabria e Napoli, ma anche verso le zone depresse del Veneto. L’anno successivo attraversò la Spagna, utilizzando le sue immagini come diario di viaggio.
Verso la fine degli anni cinquanta, dopo aver abbandonato gli studi di giurisprudenza, rallentò l’attività fotografica cercando uno sbocco nel giornalismo scritto. All’inizio degli anni sessanta fu assunto dalla Rai. Nel 1962 il direttore del Telegiornale, Enzo Biagi, lo inviò a Mosca, quale corrispondente televisivo occidentale nella capitale sovietica. Nel 1966 Branzi lasciò Mosca per assumere l’incarico di corrispondente da Parigi. Dopo il maggio 1968, rientrò a Roma come conduttore e inviato speciale del Telegiornale. Realizzò inchieste e documentari in Europa, Asia, Africa.
Direttore della sede Rai di Firenze negli anni settanta e ottanta, dopo l’esperienza moscovita, sperimentò la pittura e l’incisione. Riprese a fotografare a metà degli anni novanta per una rivisitazione dei luoghi pasoliniani. Dal 2007 sperimenta le possibilità della tecnica digitale.
La mostra PIERGIORGIO BRANZI OPERE, organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi e dal Comune di Senigallia, membro storico del Gruppo Fotografico Misa di Senigallia, di cui fece parte anche Mario Giacomelli. E’ un dovuto omaggio a un artista che ha scelto come luogo d’elezione Senigallia e il territorio marchigiano, tanto da diventare cittadino onorario di Senigallia nel 2018, impreziosendo con la sua arte la comunità locale.
Ingresso libero
Orari di apertura: lunedì – domenica 9:30-13:00 / 15:30-19:30
Vistabile fino al 14 maggio 2023.