presentazione del libro autobiografico di Giuseppe Salerno
“Io Curatore” è il testo autobiografico di un “volontario dell’arte”: Giuseppe Salerno. Il libro non è una sequenza di eventi e progetti realizzati in quarant’anni ma la dichiarazione del perché e del come tali progetti siano venuti alla luce: una esplicitazione della filosofia di vita che ne ha accompagnato il percorso. Una visione che rendendo Salerno unico nel panorama curatoriale lo avvicina al carattere proprio di ciascun artista, anch’egli unico nella sua diversità.
Dopo una prima parte nella quale si fotografa la società nel suo spasmodico divenire ed una seconda con la quale si delineano le trasformazioni dell’arte sino ai giorni nostri, il testo ripercorre l’evoluzione del pensiero del curatore soffermandosi su quei momenti nei quali si sono maturate convinzioni ed affermate modalità operative distintive.
Ampio spazio è dedicato all’Arte Telematica di cui Salerno fu in Italia, negli anni ’86 – ’90, il principale teorico e promotore.
Concetti centrali del testo sono la “perdita della dimensione viaggio” e la prefigurata “Arte della Coesistenza”.
Tra i luoghi dell’azione centrali sono Roma e Fabriano ma assolutamente determinante, per la formazione e l’impegno profuso, il piccolo, prezioso Borgo di Calcata che Giuseppe Salerno, attraverso l’arte, contribuì a salvare da morte certa.
Giuseppe Salerno, nato nel 1947, si laurea in Scienze Politiche, frequenta la Scuola di Perfezionamento in Studi Europei e si specializza in pubblicistica. All’Università La Sapienza di Roma è assistente volontario presso la cattedra di Sociologia Rurale del Prof. Corrado Barberis. Lavora poi nel campo del marketing e della comunicazione per importanti aziende del settore telecomunicazioni. Curatore di eventi, rassegne, tavole rotonde e convegni, studia la società post-industriale e rivolge i propri interessi alla tecnocultura con particolare riguardo al rapporto tra arte e scienza. Nel 1979 crea un’associazione “per la salvaguardia e la valorizzazione degli antichi borghi medievali che versano in stato di abbandono” e diviene il principale promotore, attraverso l’arte, della rinascita del Borgo di Calcata. Nel 1986 progetta di cablare il borgo per insediarvi un laboratorio di sperimentazione artistica sulle nuove tecnologie della comunicazione a distanza.
Tra il 1986 ed 1991 si dedica al rapporto arte/telecomunicazioni, teorizza l’Arte Telematica, sostiene le attività di “Tempo Reale”, il gruppo di artisti riunitosi intorno a Giovanna Colacevich, ed intrattiene relazioni con analoghe realtà che operano in altre parti del mondo.
Nel 1987 cura la sezione “Arte Telematica” nell’ambito del Festival dell’Arte Elettronica di Camerino.
In quegli anni è presidente della Proloco di Calcata e vicepresidente dell’ANPI per la Provincia di Viterbo.
Nel 2004, su commissione dell’ANCI, è uno dei sette esperti nazionali convocati per l’indagine previsionale sul futuro dei piccoli comuni italiani.
Critico d’arte è curatore di oltre 450 mostre ed eventi. Nel biennio 2007/08 contribuisce all’affermazione del Caffè Letterario di Roma. Nel triennio 2008/10 promuove SpaziOttagoni, grande centro espositivo privato di arte contemporanea in Trastevere.
Negli anni 2007-2012 realizza on line il “The Best in Art”, la “prima rivista al mondo che non esiste”.
Dal 2011 collabora con l’associazione InArte di Fabriano e dalle Marche prendono il via suoi progetti itineranti realizzati con il coinvolgimento di artisti di varie regioni italiane.
Numerose negli anni le collaborazioni con riviste d’arte e quotidiani.
Con prefazioni di Domenico De Masi, Paolo Portoghesi e Claudio Strinati ha pubblicato “L’Arte Senza Barriere” (ed. Semerano – marzo 1991, “Diario di Borgo” (ed. Semerano – marzo 2005), “The Best in Art” (2015) ed “Io Curatore” (ed. Bertoni – maggio 2021). Rotariano dal 2012 è attualmente presidente della Commissione Arte e Cultura