L’Archivio storico raccoglie la documentazione prodotta dalla Cassa di risparmio di Jesi, istituita con Rescritto Pontificio del 27 maggio 1844: “La Santità di Nostro Signore Papa Gregorio XVI, si è degnata di accogliere con Sovrana benignità la proposta instituzione di una Cassa di Risparmio in Jesi a pubblico beneficio, da amministrarsi da una Società anonima”.
La storia della Cassa di risparmio di Jesi, nata con finalità creditizie e benefiche, è strettamente connessa alla storia della città, grazie al finanziamento dell’industria locale, alla beneficenza e alle erogazioni in favore di progetti sociali e culturali. Tra le carte giunte fino a noi c’è il piccolo nucleo di documenti relativi agli asili d’infanzia, finanziati e poi gestiti dalla Cassa fino alla fine degli anni Trenta del Novecento. In Archivio possono essere consultati i disegni dei bambini, la corrispondenza delle maestre, le fotografie, i registri scolastici.
Nel corso della sua attività, la Cassa esercitò un’influenza capillare non soltanto sulla città di Jesi ma anche sul territorio circostante, grazie alla presenza delle numerose filiali.
L’Archivio ha una consistenza di 140 metri e conserva le serie dei libri contabili, i registri delle deliberazioni del Consiglio di amministrazione, i carteggi del Presidente e del Direttore generale, i fascicoli del contenzioso e un piccolo nucleo di materiale fotografico; vi sono conservati inoltre alcuni documenti appartenenti alle casse di risparmio acquisite nel corso del tempo. L’arco temporale delle carte va dal 1825 al 1992, anno in cui divenne esecutiva la legge 218/90 (“legge Amato”) che impose la suddivisione delle Casse in Società per Azioni con funzione creditizia e Fondazioni, con finalità culturali e benefiche. Nel 1995 la Cassa di risparmio di Jesi fu assorbita dalla Banca delle Marche insieme ad altre casse di risparmio marchigiane e terminò la sua attività.
L’Archivio Storico è consultabile previo appuntamento telefonico al n. 0731 207523.
Per informazioni: info@fondazionecrj.it.